Angeli dei Sette Chakra |
 Gli Angeli dei Chakra si rivolgono ad animi in cammino verso un sempre maggiore e consapevole equilibrio personale.
Donarsi o donare un angelo dei Chakra è un gesto colmo di simboli e significati.
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“Adgnosco veteris vestigia flammaeâ€
“Riconosco i segni dell’antica fiammaâ€
(Virgilio: “Eneideâ€, IV, 23) |
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In un capitolo de: “I fratelli Karamazov†di Dostoevskij, intitolato: “Il grande
inquisitore", Ivan racconta al fratello Alesa (Alioscia) di un poemetto che sta scrivendo, e che ha per tema il ritorno di Cristo sulla terra.
“L’azione della mia opera si svolge in Spagna, a Siviglia, all’epoca terribile dell’inquisizione…â€, spiega Ivan al fratello. E poi, riferendosi a Gesù, “Egli apparve, tranquillo, senza farsi notare, e, cosa strana, tutti lo riconobberoâ€.
Appare strano ad Ivan, che tutti abbiano riconosciuto il figlio di Dio, venuto sulla terra circa millecinquecento anni prima. E subito dopo aggiunge: “Questo potrebbe essere uno dei passi più belli del mio poema: cioè quando spiego le ragioni perché lo riconoscono. Attirato da una forza irresistibile, il popolo corre verso di lui, lo circonda, cresce sempre più, lo segue. Silenzioso, egli passa in mezzo alla folla, con un sorriso di infinita compassione. Il sole dell’amore arde nel cuor suo, i raggi della Luce, della Scienza illuminati, e della Forza risplendono nei suoi occhi e risvegliano l’amore nei cuori. Egli tende loro le braccia, li benedice; una virtù salutare emana dal contatto con lui, e persino dai suoi abitiâ€.
In Gesù, dunque, splende “il sole dell’amoreâ€, da lui emana “una virtù salutareâ€, ed “una forza irresistibile†muove le genti verso colui, che riconoscono come il Bene salvifico dell’umanità , il figlio di Dio ritornato sulla terra, per donare agli uomini lo stesso pane di cui non seppero cibarsi allora, di cui hanno paura di cibarsi adesso.
Sì, perché, come allora verrà accusato di eresia, come allora un inquisitore lo interrogherà , come allora il popolo prenderà da lui le dovute distanze, e come allora verrà condannato a morte, ma questa volta sarà risparmiato dal grande inquisitore, che però gli intimerà di andarsene e di non farsi mai più vedere, mai più.
E noi? Noi come faremmo a riconoscere… chi…Lui? Certo, ma anche tutto ciò che vorremmo individuare come possibile, concreta e felice relazione. Come fare, a riconoscere l’amico, l’amante, la persona che potrebbe nuocerci, o quella che potrebbe recarci un qualunque beneficio? Come riconoscere la vera fede, dalle infinite altre che quotidianamente ci vengono proposte e, a volte imposte anche? E la libertà , la giustizia, gli ideali di pace e di fratellanza tra i popoli, come faremo ad esser certi che siano veramente tali, e non delle volgari mistificazioni, delle facciate esterne, dietro cui si nascondono le subdole macchinazioni del pensiero dominante, del potere costituito?
Chi ci verrà in aiuto, nel cercare “l’oggetto†del nostro desiderio, e, avendolo trovato, chi ci darà conferma, che… sì, è proprio quello che ci eravamo figurato nella nostra immaginazione.
La ragione ci dice di fare appello all’oggettività , al pensiero logico. Quello non può fallire. Non nascondiamo la nostra incredulità … tuttavia, ci proviamo.
Il sole nasce ogni mattino ed ogni sera declina, da miliardi di anni. Questa proposizione è vera, tranne che non venga smentita dai fatti. Ma noi l’assumiamo come vera. Essa è dunque una verità oggettiva. Certo, lo è senza dubbio… ma non mi serve, per riconoscere la mia verità .
Mi spiego.
Se sono di cattivo umore, se sono ammalato, se ho perduto il mio amore,
difficilmente il sole sorgerà per me. Anzi, decisamente il sole non sorgerà .
Ecco, per me ha valore la mia verità , soggettiva, individuale e, a volte, in contrasto con la verità oggettiva, scientifica.
Allora, se io voglio riconoscere il mio perduto amore, se dovessi reincontrarlo, lo riconoscerei forse dai suoi dati anagrafici, oggettivamente validi?
No, credo che non mi sarebbero di grande aiuto.
Mi viene alla mente un verso del quinto canto dell’Inferno dantesco:
“Amor che al cor gentil ratto s’apprendeâ€
Amore, che rapidamente fa presa su un cuore nobile.
Ma questa proposizione non è valida per tutti, non è oggettiva. Sì, lo so, ma mi è di aiuto, nella mia ricerca del perduto amore, o anche dell’amore mai trovato.
Se un cuore nobile, (nobile per me, naturalmente), farà vibrare le corde del mio cuore…se quelle vibrazioni rapidamente faranno presa, a loro volta, su quel cuore gentile, io l’avrò riconosciuto per ciò che egli significa per me, avrò riconosciuto il suo essere per me un amore, una dualità non scomponibile, dalla quale non voglio e non posso disgiungermi. © G.dell'Isola - 2003 - Tutti i diritti riservati. È vietato utilizzare i testi senza autorizzazione.
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